Un uomo da marciapiede (midnight cowboy) (ed. spec.)

Sulle note della celebre canzone di Harry Nilsson Everybody’s talking, in una squallida Times Square, molto prima che venisse sanificata dalla Disney, Joe Buck and Ratso Rizzo sembrano i padroni della strada. Il primo cammina a passo deciso, il secondo zoppica. Il regista inglese John Schlesinger racconta un mondo tetro in modo realistico, a tratti venato di humor nero, attraverso le disavventure di Joe, un cowboy ben piantato che arriva a New York dalla campagna texana. Joe pensa di essere un vero stallone e spera di diventare un mantenuto di lusso grazie a una clientela di ricche signore. Sognatore ingenuo, si scontra con una realtà durissima nella grande città e l’incontro fortuito con Ratso, un traffichino navigato dà il via a una strana amicizia. Quando uscì, Un uomo da marciapiede fece scandalo per l’omosessualità esplicita e segnò un’epoca: per la prima volta un film prodotto da una major aveva al centro della storia due antieroi in un rapporto emotivo fuori da ogni schema. E per la prima volta nella storia un film vietato vinse tre Oscar, tra cui miglior film e miglior regia. (I.B.)

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