E ora punto e a capo

Il newyorkese Phil Potter viene scaricato dalla bellissima moglie, Jessica. La donna, benché non abbia nessun talento, vuole dedicarsi alla sua musica. Depresso e senza più un ancoraggio, Phil si trasferisce a Boston dove ritrova il fratello, partecipa a delle sedute analitiche a sostegno dei maschi divorziati, naviga senza bussola, finché non conosce Marilyn, bruttina, simpatica, nevrotica, grande personalità. Da un romanzo di Dan Wakefield, la risposta maschile a Una donna tutta sola – qui è il macho a dover fare i conti con un nuovo modello femminile, libero e indipendente. La scelta più sorprendente del film è nel casting del maschio per eccellenza, Burt Reynolds. Il regista voleva inizialmente Dustin Hoffman o Al Pacino, ma Reynolds, malgrado fosse l’attore più pagato e popolare d’America, si sottopose a due provini per ottenere la parte. Pakula si dovette ricredere e fu particolarmente soddisfatto quando il film fu portato a termine. La scelta di Reynolds si rivelò vincente, sia dal punto di vista artistico che commerciale. Il film ottenne un successo strepitoso – l’unica nota stonata fu quando vennero annunciate le candidature all’Oscar e Reynolds fu ignorato. L’ennesima svista dell’Academy. (C.P.)

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