La tragica vita di Tess, contadina nell’Inghilterra di fine ’800. Docile e bellissima, Tess viene spinta dalla famiglia a cercare il favore dei nobili d’Urbervilles in virtù di una pretesa discendenza comune. Si ritroverà su una strada costellata da abusi e ingiustizie. Un capitolo apparentemente insolito nella filmografia di Polanski. Una epopea in costume dove i grandi esterni prendono il posto degli spazi confinati, dove l’economia narrativa si sfalda in favore di tempi dilatati e episodi distanti tra loro. Al di là della bellezza disarmante che pervade il film, Tess è la commovente dedica del cineasta a Sharon Tate, che subito prima di morire aveva espresso il desiderio di interpretare la protagonista del romanzo di Hardy, vittima sacrificale di una logica di prevaricazioni e doppi standard morali.