Bellocchio, intimista e universale, punta i riflettori sulla Storia con “Il Traditore”

Maggio 24, 2019 1:14 pm

Bellocchio racconta l’ultimo ventennio italiano del ‘900 attraverso l’epopea del pentito Buscetta. Film profondamente politico e civile, in concorso a Cannes 2019

Conquista Cannes “Il Traditore” il film di Bellocchio su Buscetta

Un’ovazione di 14 minuti accoglie a Cannes Il Traditore,unico candidato italiano in concorso. Il pubblico, in piedi, urla a più riprese “Bravo!”, “Marco!”. Emozionato il regista Marco Bellocchio, 80 anni a novembre.  Occhi lucidi per il protagonista Francesco Favino che, alla soglia dei 50, raggiunge l’apice del talento interpretando il mafioso pentito Tommaso Buscetta. In attesa della Palma d’oro che verrà consegnata domani sera, al 72mo Festival dei grandi nomi ha fatto centro il film che riporta il cinema italiano in serie A. Interessante, per l’attore, anche il comportamento del cosiddetto Boss dei Due Mondi: «Nascondeva le minacce dietro i modi gentili incutendo ancora più terrore, a Natale faceva gli auguri ad Enzo Biagi che l’aveva intervistato. E il confronto con Contorno al Maxiprocesso di Palermo, nel 1986, si trasformò in un autentico pezzo di teatro a base di allusioni destinate agli altri criminali».

 

IL FILM

Marco Bellocchio ri-processa Giulio Andreotti e lo condanna. È solo un dettaglio del suo “Il Traditore”, che lo riporta per la settima volta nel concorso principale di Cannes ( ha vinto 43 anni fa per i protagonisti di “Salto nel vuoto”,  Anouk Aimée e Michel Piccoli). Ma di sicuro sarà materia di polemica e discussione, per il grande autore italiano abilitato ad esprimere un giudizio artistico e umano sulla storia italiana recente. Con la stessa libertà intellettuale, in controtendenza sulle letture dominanti, con lo stesso coraggio civile esercitati in “Buongiorno Notte”, “Bella Addormentata” e “Vincere “.

La Storia con la maiuscola ne “Il Traditore” è quella di Tommaso Buscetta, figura cardine della  battaglia contro la Mafia che vide protagonista Giovanni Falcone. È al Festival e in contemporanea nelle sale italiane esattamente nel  ventisettesimo anniversario della strage di Capaci, 23 maggio 1992. La provocazione è già nel titolo. “Tradire non è sempre un’infamia – spiega Bellocchio – può essere una scelta eroica”. Ottant’anni a novembre, il dissacratore de “I pugni in tasca” ha la passione dei nodi aperti che pesano sul nostro presente.

 

“IL TRADITORE”

 

Favino

Epico senza mai essere celebrativo, il film (sceneggiato dal regista con Valia Santella Ludovica Rampoldi e Francesco Piccolo) si affida al carisma di Favino. «Sappiamo di lui soltanto quello che ha voluto farci conoscere», ragiona l’attore. «E’ stato uno stratega della comunicazione, ha costruito la memoria di se stesso e il mito che ancora sopravvive in Brasile. Io non credo a molte cose che ha raccontato, ma condivido con lui il romanticismo, la fede negli ideali, l’amore per la famiglia». Favino, che recita con disinvoltura in siciliano stretto e in portoghese, non crede nemmeno nell’amicizia che il mafioso pentito millantava di avere con Falcone: «Il magistrato è stato l’unico a manipolare Buscetta. Entrambi, sia pure da due lati opposti della barricata, hanno creduto nei propri ideali fino in fondo».

“IL TRADITORE”

STORIA

Marco Bellocchio rientra in scena con Il traditore. La storia del primo grande pentito di mafia, l’uomo che cambiò le sorti dei rapporti tra Stato e criminalità organizzata. Pierfrancesco Favino interpreta Tommaso Buscetta, il boss dei due mondi, secondo una prospettiva inedita e mai studiata prima: sarà il “traditore.”

Un racconto fatto di violenze e di drammi, che inizia con l’arresto in Brasile e l’estradizione di Buscetta in Italia, passando per l’amicizia con il giudice Falcone e gli irreali silenzi del Maxiprocesso alla mafia. Ed è proprio nel momento in cui la giustizia sembra aver segnato un punto, che Cosa Nostra ricorda a Buscetta e all’Italia che la sua sconfitta è ben lontana. Scoppia la bomba a Capaci.  Buscetta alzerà il tiro facendo il nome di Andreotti: un tragico boomerang che lo costringerà a fuggire dall’Italia per sempre.

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